Il Plexr

Il Plexr è un apparecchio medico – estetico in grado di effettuare una chirurgia “ non ablativa”, cioè una chirurgia priva di incisioni, suture e sanguinamento, effettuabile in sede ambulatoriale e con un minimo tempo di recupero. Questa tecnologia prevede un ampio campo di utilizzo che comprende la dermatologia, la medicina estetica, la odontoiatria, la ginecologia. Tuttavia la particolare versatilità ne fa uno strumento applicabile soprattutto nella oculoplastica cioè per le esigenze dell’area peri-oculare ed oculare. Inoltre è un apparecchio dotato di tre manipoli aventi ciascuno una diversa potenza cosa che rende possibile gestire i trattamenti in modo molto personalizzato da paziente a paziente.

Le principali applicazioni del Plexr in oculoplastica sono:

  • blefaroplastica non chirurgica
  • xantelasmi
  • cisti palpebrali
  • fibromi
  • calazio
  • verruche
  • angiomi rubino
  • ipercheratosi
  • ectropion ed entropion
  • concrezioni , cisti, depositi congiuntivali
  • nevi congiuntivali
  • congiuntivocalasi
  • pterigio

La tecnica di Plasma Exeresi è utilizzata con ottimi risultati anche sulle aree cutanee con ipercheratosi, lentigo solare, acne attiva, cicatrici, angiomi rubino. Il principio su cui si basa è la sublimazione, cioè quel passaggio di stato fisico da solido ad aeriforme senza passare per lo stato liquido, il tutto reso possibile grazie alla acquisizione di calore che rimane localizzato in sito.

Il dispositivo produce un raggio di energia (plasma) che destruttura o sublima i cheratociti dello strato epidermico della cute senza agire in modo diretto sul derma, cioè sul suo strato profondo, che risulta tuttavia stimolato per effetto della conduzione del calore ma in modo mirato e quindi clinicamente sicuro. Perché ciò avvenga occorre che non vi sia mai contatto tra il puntale dello strumento e il corpo del paziente, sinonimo questo di estrema sicurezza clinica.

La stimolazione termica selettiva ottenuta comporta una immediata contrazione delle fibre collagene, che si riorganizzano provocando un effetto trattivo selettivo e localizzato della cute, la quale si accorcia pur mantenendo la sua plasticità, e senza assumere un aspetto fibrotico grazie alla formazione di nuovo collagene. Prima di iniziare il trattamento occorre applicare sulle aree cutanee una pomata anestetica che già dopo 15 minuti procura un buon effetto anestetico. Solo in casi limitati è invece più indicata una infiltrazione anestetica vera e propria.

Il trattamento prevede una serie di spots molto piccoli il cui orientamento e la cui distanza dipendono dalla tipologia di trattamento che si vuole eseguire.

Le piccole aree trattate risulteranno subito scure per la presenza di uno strato carbonioso, poi evolveranno in sottili crosticine che dopo circa una settimana sono destinate a cadere ed apparirà quindi una cute rosea e sottile.

Non tutti i pazienti possono sottoporsi al trattamento plexr, pertanto è fondamentale sia una dettagliata valutazione clinica che una accurata anamnesi prima di intraprendere qualsiasi decisione. Sono seriamente esclusi tutti i pazienti affetti da deficit della coagulazione, pazienti con patologie renali ed epatiche. Inoltre lo si sconsiglia alle donne in gravidanza.

La gestione post trattamento è molto semplice e non necessita di alcuna terapia farmacologica. Nei giorni seguenti infatti occorre lavarsi con acqua e sapone neutro, senza far seguire alcuna applicazione di creme farmacologiche. E’ invece tassativamente vietato asportare le piccole crosticine, che devono cadere spontaneamente, cosa che avviene circa dopo una settimana. In questo stadio è di estrema importanza proteggere la cute rigenerata e ancora non pigmentata dall’effetto dei raggi UV che potrebbero provocare discromie. Pertanto è obbligatorio utilizzare creme con filtri solari ad alto indice protettivo. E’ possibile truccare le aree trattate con un fondotinta sempre dotato però di filtro solare alto (almeno 30+).

Il metodo plexr, pur non essendo un approccio ablativo, può provocare effetti collaterali alcuni propri della metodica stessa, tipo bruciore, dolore ed edema localizzato, superabili con l’applicazione di garze fredde. Sono sconsigliate le applicazioni molto invasive in quanto potrebbero causare avvallamenti, cicatrici, discromie. Bisogna sottolineare che i risultati ottimali con la tecnica Plexr si raggiungono con il tempo, cioè con la osservazione nel tempo degli effetti sulla cute eventualmente programmando nuove applicazioni.

I trattamenti plexr possono ritenersi duraturi, tuttavia la soggettività del paziente gioca un ruolo fondamentale nella riuscita e mantenimento del risultato nel tempo. Tra i fattori che possono condizionare quest’ultimo abbiamo sicuramente la tipologia di pelle, lo stile di vita, il fumo e l’alimentazione.