Diagnosi

La diagnosi di occhio secco prevede alcune fasi:

  • anamnesi mediante un approfondito colloquio con il paziente in cui è fondamentale raccogliere tutti i dati sia inerenti la sintomatologia oculare che le patologie sistemiche e le terapie ad esse correlate

  • utilizzo di test qualitativi (es. il BUT o Break Up Test) e quantitativi (es. lo Schirmer Test) anche di semplice esecuzione nel corso di qualsiasi visita oculistica

  • classificazione del tipo di occhio secco, cioè se sostenuto da:

a) ridotta produzione di film lacrimale (Sindrome di Sjogren correlata o meno)

b) eccessiva evaporazione di film lacrimale (uso di lenti a contatto, patologie palpebrali, disfunzione delle ghiandole di Meibonio, ridotto ammiccamento, utilizzo di farmaci topici).

In entrambi i casi si assiste ad un accumulo sulla superficie oculare di sostanze tossiche e lesive.

Tutto questo ha permesso di ampliare la definizione di “malattia dell’occhio secco“ che attualmente supera il concetto di patologia esclusivamente correlata alla alterazione qualitativa e o quantitativa del film lacrimale, divenendo un quadro clinico di infiammazione della intera superficie oculare.

Questo nuovo concetto clinico, ha permesso un approccio più completo al trattamento dell’occhio secco.

Sicuramente un cambiamento delle abitudini di vita quali una maggiore idratazione, la astensione dal fumo, l’utilizzo di ambienti non troppo secchi e sufficientemente umidificati, una corretta igiene delle palpebre e la pratica di impacchi caldo umidi possono aiutare la gestione della sintomatologia da parte del paziente. Anche l’integrazione nella propria dieta con complessi vitaminici del gruppo B ( B3, B6 , B12 ) e con acidi grassi può aiutare a mitigare la sintomatologia del paziente. Ma è la somministrazione di farmaci lubrificanti sia sotto forma di colliri, gel e pomate ad essere il trattamento di elezione per l’occhio secco.